domenica 28 luglio 2013

I comuni ricicloni salernitani utilizzano buste “tracciabili”




Un'azienda napoletana è la prima azienda campana a produrre in serie buste con i codici a barre.
Ora i rifiuti domestici si tracciano. E sono i comuni ricicloni della provincia di Salerno a chiedere per primi i sacchetti di plastica per la differenziata con il codice a barre, che permette di tracciarne il percorso e introdurre premialità per i cittadini virtuosi.
Castel San Giorgio ad esempio, ha già avviato un ordine all'azienda napoletana,  per i sacchetti della differenziata “intelligenti”. L'azienda napoletana è la prima azienda in Campania, e tra le prime in Italia, a lanciare il sistema del codice a barre sui sacchetti per la raccolta differenziata. Il sistema innovativo, che serve a tracciare lo smaltimento dei rifiuti e a incrementare la raccolta differenziata, è destinato a “rivoluzionare i rapporti tra le amministrazioni locali e gli utenti, segnalando a livello di nucleo familiare la corretta differenziazione dei rifiuti di casa”.
In una Regione come la Campania,simbolo di una gestione dei rifiuti non sempre brillante, è un altro traguardo. Il servizio è stato già sperimentato con successo all’inizio di giugno dal comune di Torre del Greco, che si è avvalso dei sacchetti “intelligenti” . Dopo la sperimentazione l’azienda fa sapere di aver avuto già commesse dai comuni di Castel San Giorgio (Salerno) e Castel Morrone (Ce), noti per le altissime percentuali di raccolta differenziata, e che sta ricevendo molte altre richieste da comuni con le stesse caratteristiche.
Fonte: "La Città di Salerno"

mercoledì 17 luglio 2013

PARCHEGGI A VILLAMMARE, L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VIBONATI INTERVIENE




    


L’Associazione Sicurezza Consumatori esprime plauso e soddisfazione per l’intervento dell’Amministrazione Comunale di Vibonati finalizzato alla disciplina dei parcheggi in Contrada Irace.  Come si ricorderà, in data 12/07/2013 l’ASSICON aveva denunciato l’utilizzo improprio, se non addirittura illegale, delle corsie di emergenza in alcune contrade di Vibonati in prossimità di incroci ed esercizi commerciali. Ebbene l’Amministrazione Comunale è intervenuta con rapidità, realizzando l’opportuna segnaletica orizzontale in Contrada Irace, cominciando cosi a dare un assetto d’ordine al precedente stato caotico. Senza dubbio si tratta di un primo importante provvedimento che non deve rimanere l’unico, infatti non solo si auspicano ulteriori interventi in altre contrade ove è necessario, ma si chiede ora di attuare i dovuti controlli per far rispettare gli spazi di parcheggio disciplinati dalla segnaletica orizzontale, in altre parole, si deve realizzare quel meccanismo deterrente che scoraggi i pericolosissimi stazionamenti in doppia fila occupando la corsia pedonale. L’educazione in generale e quella stradale in particolare è un indice di civiltà, molto spesso non facile da realizzare, tuttavia è compito delle Istituzioni cosi come delle Associazioni provocare una piccola, anzi,  grande rivoluzione culturale per cambiare la mentalità corrente di un territorio.

venerdì 12 luglio 2013

LA CORSIA DI EMERGENZA NON E' UN PARCHEGGIO

 La definizione di corsia di emergenza (o corsia di soccorso) è contenuta nell’art. 3 del codice della strada, il quale la definisce: “corsia, adiacente alla carreggiata, destinata alle soste di emergenza, al transito dei veicoli di soccorso ed, eccezionalmente, al movimento dei pedoni, nei casi in cui sia ammessa la circolazione degli stessi”.

  La corsia di emergenza è una corsia delle strade a più corsie  destinata principalmente:
  • Alla fermata dei veicoli in avaria o in difficoltà (anche per malesseri riguardanti il conducente o un passeggero)
  • Alla circolazione dei veicoli di controllo, assistenza e soccorso

Essa fa quindi parte della strada, ma non della carreggiata (art 3: “…è una corsia, adiacente alla carreggiata…”) e dal momento che la carreggiata, secondo la definizione riportata al n. 7 del comma 1 dell'art. 3 del nuovo codice della strada, è la “parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli”… NON SI PUÒ circolare sula corsia di emergenza e non si può sostare ad "usum" parcheggio.

Vediamo cosa si può fare e non fare sulla corsia d’emergenza, e le sanzioni dei comportamenti più gravi, ricordando che i punti decurtati sono doppi per i neopatentati.
I comportamenti durante la circolazione sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali sono disciplinati dagli artt. 175 e 176 del CdS.

Per quanto riguarda la corsia d’emergenza:
- È vietato effettuare la retromarcia, anche sulle corsie per la sosta di emergenza, fatta eccezione per le manovre necessarie nelle aree di servizio o di parcheggio
(sanzione da euro 370 a euro 1.485 + sospensione da 2 a 6 mesi + decurtazione di 10 punti)

- È vietato circolare sulle corsie per la sosta di emergenza se non per arrestarsi o riprendere la marcia
(sanzione da euro 370 a euro 1.485 + sospensione da 2 a 6 mesi + decurtazione di 10 punti)

- La sosta d’emergenza deve essere la più breve possibile e comunque mai superare le tre ore. Decorso tale termine il veicolo può essere rimosso coattivamente dalle forze dell’ordine
(sanzione da euro 370 a euro 1.485 + rimozione coatta)


- È vietato richiedere o concedere passaggi
(sanzione da euro 36 a euro 148)

- Lungo le corsie di emergenza è consentito il transito dei pedoni solo per raggiungere i punti per le richieste di soccorso. In caso di sosta forzata, secondo le nuove normative, è vietato scendere dal veicolo senza aver prima indossato i prescritti giubbini segnaletici omologati con marchio CE
(sanzione da euro 22 a euro 88; se non si indossano i giubbini rifrangenti: sanzione da euro 36 a euro 148 + decurtazione di 1 punto)

- E' vietata la circolazione di pedoni e animali, eccezione fatta per le aree di servizio e le aree di sosta (gli animali vanno tenuti al guinzaglio)
(sanzione da euro 22 a euro 88)

- Nelle aree di servizio e di parcheggio, nonché in ogni altra pertinenza autostradale è vietato lasciare in sosta il veicolo per un tempo superiore alle ventiquattro ore, ad eccezione dei parcheggi riservati agli alberghi esistenti nell'ambito autostradale o in altre aree analogamente attrezzate
(sanzione da euro 36 a euro 148 + rimozione coatta)

- Di notte, o in caso di visibilità limitata, è obbligatorio tenere accese le luci di posizione
(sanzione da euro 36 a euro 148 + decurtazione di 1 punto)

  - Se il guasto renda impossibile spostare il veicolo sulla corsia di emergenza o sulla piazzola di sosta o se queste manchino, bisogna apporre l’apposito segnale mobile di pericolo almeno a 100 metri (in questo caso, causando il veicolo un pericolo e un intralcio alla circolazione, esso va rimosso prontamente)
(sanzione da euro 74 a euro 296 + decurtazione di 2 punti + rimozione coatta).

Come abbiamo visto la corsia di emergenza non può essere usata per le più svariate esigenze, per esempio soste lunghissime che comportano l'occupazione non temporanea e non per motivi di urgenza. Purtroppo in alcune contrade di Vibonati,  spesso si scambia la corsia di emergenza per un parcheggio privato o per fare la spesa giusto il tempo di effettuare qualche acquisto, mettendo però a rischio la sicurezza di pedoni e di automobilisti privi, questi ultimi, della necessaria visibilità, specialmente se l'occupazione della corsia di emergenza avviene in prossimità di incroci. La civiltà si realizza anche attraverso il rispetto delle norme stradali, sopratutto se coloro che le devono far rispettare non lo dimenticano.

giovedì 4 luglio 2013

“Valorizzazione dei suoli pubblici a vocazione agricola per contenerne il consumo e favorirne l’accesso ai giovani”.

Questo il titolo della proposta di legge presentata dai Consiglieri regionali PD Pica, D’Amelio e Caputo, unificata con una successiva a firma del Consigliere Maisto, approvata  in Commissione Agricoltura.

Una norma importante che mira alla valorizzazione di tutti quei terreni agricoli di proprietà pubblica che risultano improduttivi, disciplinando le modalità di affidamento agli imprenditori agricoli, con preferenza ai giovani, ed ai titolari delle fattorie sociali, come definite dalla legge regionale n. 5 del 2012 proposta dagli stessi consiglieri del Partito Democratico.

La legge dispone il censimento dei beni pubblici regionali, ma anche di quelli in proprietà agli enti territoriali, che possiedono le caratteristiche di produttività agricola offrendo nuove opportunità per i giovani imprenditori assicurando, nel contempo, la corretta gestione del patrimonio pubblico e la salvaguardia delle risorse naturali.

I consiglieri del PD, insieme al capogruppo Topo, hanno chiesto al presidente della commissione bilancio di esprimere il previsto parere in tempo utile per inserire la proposta di legge all’ordine del giorno del prossimo consiglio.